Torniamo a mostrarvi come procedono i lavori di restyling Porto Palermo. Eravamo stati dentro i cantieri a dicembre 2024.
Oggi vi documentiamo come da dicembre ad oggi i lavori sono proseguiti e stanno proseguendo.
Il progetto di una nuova interfaccia città-porto
Avviati a maggio 2023 con la chiusura del varco Amari, gli interventi sono organizzati in due lotti principali e adiacenti.
Con un investimento complessivo di 26 milioni di euro, finanziati interamente da fondi ministeriali, l’obiettivo è creare un accesso attrattivo e funzionale alla città, integrando servizi moderni e spazi verdi, sotto la supervisione dell’Autorità Portuale e con l’esecuzione affidata alla siciliana Repin di Aci Catena.
In questo momento si sta procedendo ai lavori sull’intera area.
E’ in fase di completamento il primo box di tre in fase di realizzazione.
Qui la struttura è già realizzata e il volume si sviluppa su tre livelli: il piano terra sarà destinato ad uffici di controllo e aree tecniche.
Al primo e al secondo livello troveranno sede le aree commerciali da destinare ai concessionari.
Questi spazi individuano al di sopra di 9 campate uno spazio per il camminamento all’esterno.
Vedendo però lo stato dei lavori, ci sembra molto difficile l’inaugurazione del primo lotto entro la primavera.
Il nodo della passerella che oltrepassa via Crispi
Uno degli elementi architettonici più visibili è senza dubbio la passerella pedonale che a 7,50 metri di quota oltrepasserà via Crispi.
Il torrino di accesso lato città dovrebbe attestarsi su via Crispi lato monte, nello slargo a fianco una delle due torri frontali all’accesso centrale del porto (nei pressi della attuale farmacia).
Usiamo il condizionale perchè sono in corso delle interlocuzioni per valutare uno spostamento dell’accesso lato città su Piazza Andrea Camilleri, situata in asse con via Amari, antistante l’edificio che ospita tra gli altri la sede della Camera di Commercio.
Insomma di carne al fuoco ce n’è ancora tanta, ma non resta che aspettare e vedere come si evolverà quest’area che stravolgerà l’impatto del porto sulla città.

mi sembra parecchio brutto. vedremo. non essendo le banchine perfettamente perpendicolari alla via crispi, questi corpi intermedi che si stanno costruendo in serie hanno una pianta un po’ sghemba. le scale mobili che si ripetono ogni cento metri danno una sensazione di aeroporto o di centro commerciale. la qualità del verde è da garden center, coi soliti prati che richiederanno molta acqua, palme e strelizie manco fossimo a dubai. l’interramento della strada e un grande parcheggio sotto all’area portuale sarebbe stata la cosa migliore. ci si sarebbe risparmiati tutti questi ponti, scale mobili ecc, creando un percorso pedonale a raso dalla banchina fino a via amari.
Il vero pericolo e che l’ opera non venga completata per il mese di giugno, quando scadrà l’ incarico del presidente Monti.
Considerando che per la sua sostituzione circolano alcuni nomi ……., c’ è il rischio che alla fine l’ opera possa diventare una….. grande incompiuta.
Sarebbe la rivincita della vecchia politica ( per la serie horror “ A volte ritornano” ) .
@belfagor, quello che mi preoccupa è la manutenzione che ci vorrà sia per quest’opera che per il molo trapezoidale. prati da innaffiare e tosare, vasca da ripulire, pannelli in cartongesso (tutte le strutture del molo trapezoidale ne sono rivestite) da sostituire periodicamente. foro italico: danni da mareggiate e vandali. con monti si è sempre provveduto a riparare tutto, con il nuovo presidente sarà così?
nell’opera in costruzione in via crispi si vedono già molti elementi fragili: ascensori, passerelle, manufatti leggeri, divisori in vetro…
con i tagli previsti dal piano di guerra della von der leyen, siamo sicuri che si troveranno i soldi per questo lusso?
Avanti tutta verso una città migliore contestualmente occorre lavorare sul senso civico dei palermitani
ABBIAMO IL SUCCESSORE DEL PRESIDENTE PASQUALINO MONTI
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha scelto il nuovo presidente dell’ Autorità portuale di Palermo.
Chi sostituirà Pasqualino Monti non sarà l’ attuale segretario generale dell’ Autorità portuale , Luca Lupi, e neppure il docente universitario prof. Carlo Amenta ma …….Annalisa Tadino.
L’ex europarlamentare e ex segretaria regionale del Carroccio era attualmente libera da impegni istituzionali.
P.S. E finita l’ era della professionalità e della competenza .
La politica siciliana si è presa “ finalmente” la rivincita nominando una propria illustre esponente, bocciata dagli elettori, al posto del Presidente Monti ( per la serie horror “ A volte ritornano” ) .
COMPLIMENTI!!!!!
AUTORITA’ PORTUALE : ANCORA C’E’ SPERANZA
Fino a pochi giorni il Presidente della Regione sosteneva chiaramente che, per il dopo Monti alla guida dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale, serviva una figura di alto profilo e grande e comprovata esperienza ,in continuità con l’ impegno profuso dal vecchio presidente.
“La politica deve stare lontana da queste scelte che guardano il futuro del territorio. Occorre scegliere il meglio e non gente con le tessere di partito”, diceva Renato Schifani solo poche settimane fa.
Da tempo il Presidente della Regione sostiene che gli approfondimenti normativi di palazzo d’Orleans indicano che la nomina del presidente dell’autorità Portuale di Palermo va effettuata d’intesa tra la Regione e il ministero dell’ infrastrutture.
Per questo il presidente della Regione avrebbe negato l’intesa su quei nomi che non corrispondevano a questo principio.
Poi c’è la questione dei titoli posseduti.
Per le norme procedurali la persona scelta deve possedere una “comprovata qualificazione nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”. Con una sentenza riguardante la nomina proprio di un presidente di Autorità Portuale, nello specifico quello di Cagliari, il Consiglio di Stato ha chiarito in maniera inequivocabile l’importanza di questo passaggio.
La sentenza ha infatti precisato che “non bastano titoli teorici o accademici se non accompagnati da esperienze pratiche e concrete in materia di portualità, navigazione, concessioni demaniali e infrastrutture logistiche”.
Una linea interpretativa che privilegia il merito, la competenza tecnica e l’effettiva esperienza nel settore, mettendo in secondo piano le competenze meramente accademiche, le appartenenze politiche e i percorsi istituzionali.
Il curriculum della dott.ssa Tardino, certamente ricca di competenze meramente accademiche, di appartenenze politiche e di cariche istituzionali, però non brilla per competenze nel settore dell’economia dei trasporti e portuale, come esplicitamente richiesto dallo stesso Ministero .
Se il Presidente della Regione manterrà le promesse assisteremo a un duro scontro istituzionale.
Inoltre sulla nomina della Tardino pende, come una spada di Damocle, il rischio di “inconferibilità dell’incarico”.
Secondo la norma nessun candidato può essere nominato se non trascorrono almeno due anni dalla fine dell’ ultimo incarico politico o partitico ricoperto dall’ avvocatessa Tadino, già europarlamentare della Lega nel periodo 2019-2024 ma rimasta disoccupata a seguito della mancata rielezione : appare evidente che dalla decadenza dall’ ultimo incarico politico ne è passato soltanto uno.
P.S. Con gli scandali che stanno coinvolgendo il mondo politico siciliano forse sarebbe meglio non aprire un alto fronte di polemica sulla casta dei politici.
TRABALLA LA DESIGNAZIONE DELLA TADINO
La candidatura dell’ avvocata Annalisa Tadino ancora non è stata ufficializzata che già…. traballa.
Sull’ex eurodeputata, piovono critiche da destra e da sinistra.
La scelta della Tardino, se confermata, aprirebbe un confronto interno al centrodestra.
E’ noto, infatti, che il Presidente della Regione preferirebbe un nome in continuità con l’esperienza di Pasqualino Monti : “La politica deve stare lontana da queste scelte che guardano il futuro del territorio. Occorre scegliere il meglio e non gente con le tessere di partito”.
A quanto sembra ci sarebbe pure un parere negativo della segreteria tecnica dello stesso MIT (ministero delle infrastrutture) basato sul curriculum e sulla norma che impedisce per due anni agli ex europarlamentari di ricoprire incarichi pubblici.
C’ è inoltre una recente sentenza del Consiglio di Stato che ha ribadito che il candidato prescelto deve avere una “comprovata qualificazione nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”.
Il ministro Salvini non molla e spera di aggirare gli ostacoli nominando la Tadino “commissario” e non presidente ma da Palazzo d’Orleans si risponde che “Anche se Salvini optasse per la formula del commissario e non del presidente, avrebbe bisogno del parere vincolante della Regione”.
Parere che difficilmente verrà dato.
C’ è il rischio che si vada a uno scontro istituzionale con relativi ricorsi e controricorsi con il rischio che i lavori per il restyling del Porto e della nuova “interfaccia citta-porto” rimangano paralizzati.
Come ho scritto mesi fà : “ Il vero pericolo e che l’ opera non venga completata per il mese di giugno, quando scadrà l’ incarico del presidente Monti.
Considerando che per la sua sostituzione circolano alcuni nomi ……., c’ è il rischio che alla fine l’ opera possa diventare una….. grande incompiuta.
Sarebbe la rivincita della vecchia politica ( per la serie horror “ A volte ritornano” ) .
@belfagor, mettere una politica poco esperta nel settore significa anche, per quanto riguarda gli obiettivi finali della lega, penalizzare un porto del sud che potrebbe dar fastidio a quelli del nord. abbiamo già visto come i politici nazionali di stampo nordista abbiano fatto il possibile per impedire il collegamento fra il porto di gioia tauro e la ferrovia. la diga foranea di genova, inutile e dannosa, verrà fatta nonostante gli scandali e l’aumento dei prezzi. si vuole evitare a tutti i costi che i porti del sud decollino. sarebbero di gran lunga più adatti al traffico merci che da suez punta l’europa. attenzione anche a termini imerese, che la politica nordista non interrompa il processo di modernizzazione e rilancio.
Condivido il sentore di punteruolorosso. Schifani, per quanto anche lui non abbia un curriculum proprio trasparente, vorrebbe che il modus monti venisse perpetuato. Una nomina in quota a lui sarebbe quindi auspicabile (che orrore! l’ho detto davvero?!). Dei due mali scelgo il minore… Quella della politica centrale nei confronti del sud non è miopia. E neanche incapacità.
E’ una scelta ponderata.
@audace, i politici nordisti non sono soltanto quelli della lega, anche il pd, forza italia e fratelli d’italia sono pieni di gente che vede nel sud un rischioso concorrente da tenere a bada.
vorrebbero limitarci al solo turismo, ma non troppo. prima le città del centro nord. a noi i treni storici e turistici, il frecciabianca e i porti-crociera per le frotte di turisti mordi e fuggi.
attenzione alla favola del turismo, troppo spesso messa in giro in questi anni.
è una fregatura bella e buona. lo sviluppo dev’essere industriale, sostenibile, agricolo, cerealicolo e vinicolo con le eccellenze del bio.
industrie di trasformazione degli scarti da agricoltura onde farne materiali biodegradabili, concimi, biogas.
va inoltre finanziata la ricerca marina.
e infine andrebbero subito allacciati dei rapporti diretti fra la regione siciliana e la tunisia, la libia, l’algeria.